Buongiorno!

Oggi ti parlo di borse iconiche, accessori del desiderio dietro cui ci sono delle storie che, ne sono sicura, le renderanno ancora più irresistibili ai tuoi occhi.

Te ne racconto alcune.

Chanel 2.55

La Borsa con la b maiuscola. La prima creatura di pelletteria ideata da Coco Chanel, che prende il nome da una data: febbraio 1955. In quel periodo madame cercava una soluzione comoda per far sì che la donna moderna potesse servirsi di un portaoggetti che non disturbasse i movimenti delle mani. Risolse il problema con la tracolla: una semplice catenella che avrebbe cambiato il modo di intendere quell’accessorio per sempre. Il celeberrimo esterno trapuntato era ispirato alle giacche indossate dai fantini in gara. L’interno invece, seguiva ancora una volta il criterio della praticità. Le tasche erano sei: una per i biglietti da visita, una per il porta cipria, una per il rossetto, una per le lettere e… una privata, con la zip, nominata nientemeno che “il segreto”.

Luis Vuitton Speedy

Tutti lo conosciamo come “il bauletto di Vuitton”. In realtà si chiama Speedy, e risale agli anni ’30 del Novecento. Pensato come versione ridotta della sacca Keepall, pezzo forte della valigeria di Luis Vuitton, aveva in sé due elementi di rivoluzione: era sia impermeabile che ripiegabile. Il motivo monogram, ancora oggi tratto distintivo della maison, viene disegnato proprio per il bauletto. Il passaggio da valigia a hit-bag, Speedy lo deve ad Audrey Hepburn: fu lei ad innamorarsene, negli anni ’60, e a volerlo in versione ancora più mini per indossarlo in ogni occasione.

Fendi Baguette

Ha appena 25 anni ed è già un classico. Merito anche del personaggio di Carrie Bradshaw, che praticamente in ogni puntata di Sex & the City e del recente sequel ne sfoggia una diversa. La Baguette lanciata da Silvia Venturini Fendi nel 1997 è figlia di un team composto da due giovani creativi di allora, oggi piuttosto famosi: Mariagrazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Deve il suo nome al modo in cui viene tenuto sottobraccio il proverbiale pane francese, che è lo stesso con cui si porta la borsetta. È pratica, elegante e ci piace soprattutto perché non riusciamo più a contare le fantasie e i tessuti in cui viene realizzata!

Prada Galleria

Con i suoi manici arrotondati, la chiusura a cerniera e quella tipica foggia di borsa da medico anni ’50, la Galleria di Prada è ancor più giovane della Baguette di Fendi eppure altrettanto iconica. Presentata nel 2007, si chiama così in onore della prima bottega di pelletteria aperta da Mario, nonno di Miuccia, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, nel 1913.

Ti sono piaciuti questi retroscena? Spero di sì, perché ne ho altri in serbo per te. Non perderti la seconda puntata dedicata alle borse iconiche. Naturalmente, sempre qui sul mio blog!

One Comment on “Le borse iconiche: storie di accessori senza tempo – prima puntata

  1. Sono borse che tutte le donne dovrebbero avere!!
    Non passeranno mai di moda… anzi si passano di madre in figlia….perciò vale la pena spendere dei soldi per una così che per tante altre più a buon mercato ma insignificanti!!!

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