Buongiorno!

Siamo nella settimana di carnevale e di San Valentino ed io, per non fare torto a nessuna delle due ricorrenze, ho deciso di continuare a parlarti di cinema.

Se c’è un regista che ha saputo valorizzare le donne nelle sue pellicole, quello è Alfred Hitchcock: non a caso ne sono una super fan fin da bambina!

È vero, il maestro preferiva le bionde, ma noi more lo perdoniamo per merito di tutti i suggerimenti di stile che ci ha dato.

I costumi, molti nati dal sodalizio con la mitica costume designer Edith Head, sono tra i più belli di tutti i tempi. Disegnati prima di tutto per sottolineare le peculiarità di ogni sua diva attraverso forme e colori, hanno un ruolo centrale anche nella narrazione.

Le acconciature e il trucco sono eleganti, essenziali. I capelli raccolti o tagliati corti lasciano scoperto il volto definito da un make-up leggero che non rinuncia mai al rossetto: très chic.

 

Grace Kelly è la Hitchcock Blonde per eccellenza.

Ogni volta che entra in scena sembra la modella di punta di una sfilata d’alta moda: abiti impero, gonne di tulle, tailleur stile Dior; in tinte che ne rispettano la palette.

Lo stesso vale per Tippi Hedren, Janet Leigh, Ingrid Bergman, Marlene Dietrich, Eva Marie Saint: il look di ciascuna di loro segue le parole d’ordine: eleganza, femminilità, racconto.

 

Infine, c’è un film in particolare che è un manuale di armocromia e simbologia dei colori: La donna che visse due volte. Qui, la blonde è Kim Novak.

L’uso dei colori è studiato nel minimo dettaglio e ci racconta molte cose. Il detective Scottie è un uomo blu, ben ancorato alla vita reale. La sua fidanzata Midge è una donna gialla, solare e luminosa. Poi Scottie incontra l’enigmatica Madeline / Novak: lei indossa un vestito neroverde che risalta su una scenografia prevalentemente rossa. Il verde della donna, declinato su abiti, auto, paesaggi che la circondano, è una tinta che rappresenta in questo contesto il surreale, e anche qualcosa di più inquietante. Immediatamente perso per lei, Scottie diventa rosso come l’ossessione: non solo i suoi abiti, ma anche ogni oggetto o elemento d’arredo attorno a lui.

Finché, colpo di scena, quando i due finiscono a letto, si scambiano i colori degli outfit. Che, non a caso, sono complementari.

Per prendere un appuntamento e scoprire la tua palette, tirare fuori la Hitchcock Girl che è in te e tanto altro, scrivimi a info@monicamico.com.

2 Comments on “Le donne di Hitchcock: tra look iconici e colori che parlano

  1. Brava!! articolo, come sempre, veloce ma intenso e centrato su quelle peculiarità che hanno fatto di Hitchcock un genio della cinematografia. Aggiungerei che per quanto riguarda le sue donne, le sue scelte sono state anche facilitate dal fatto che ha avuto sempre a disposizione donne di rara bellezza e raffinatezza ed eleganza nel portamento.
    Consiglierei a chi è molto giovane e non ha visto i suoi film di vederli…..
    Cosa hai in mente x il futuro?!?!

  2. Bellissimo articolo!!! Geniale direi 😜😜👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👍🏻👍🏻

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